Contignano Radicofani

Le origini di Contignano sono antichissime e sicuramente antecedenti alla fondazione dell'Abbadia di San Salvatore sul Monte Amiatanell'anno 979 d.C. Alcuni studiosi ritengono che una villa romana, risalente al II-III secolo, sia stata il primo insediamento. 

Questa villa era posta un po' più in basso rispetto a dove sarebbe sorto il castello di cui ancora oggi esistono il cassero, le porte e la cinta muraria. 

Tra i primi reperti documentali nella storia di Contignano c'è una vendita da parte del conte Ildebrando IV Aldobrandeschi dei terreni di Contignano a Foscolo di Pietro Lambardi il 29 settembre 1028, un signore appartenente alla piccola nobiltà locale. 

Successivamente il figlio di Foscolo e sua moglie Maiza donarono all'Abbazia di San Salvatore le loro proprietà tra cui quella di Contignano che rimase al monastero per quasi tre secoli. Il controllo dell’Abbazia sui terreni di Contignano finì nel 1303, poiché vennero affidati ai Farnese, attraverso una delibera del Consiglio Generale del Comune di Siena del 28 maggio. I Farnese rimasero signori di Contignano fino al 6 agosto 1390 quando lo vendettero al ricco senese Cione di Sandro Salimbeni. 

In seguito il figlio Cocco, in aperta ostilità con il Comune di Siena, fu costretto a sottomettere ai Senesi i suoi numerosi castelli e territori, tra cui Contignano, firmando la pace nel 1404. 

Cocco, però, riprese presto a combattere contro i Senesi ma nel 1409 la popolazione di Contignano si ribellò ai Salimbeni e il 7 dicembre e offrì la sottomissione del borgo e da quel momento, Contignano diviene un libero Comune della Repubblica senese.

Il 30 marzo 1501, nonostante i patti, i senesi venderono le terre di Contignano, ma non il Castello, ad Antonio Giordano da Venafro, personaggio di risalto del Cinquecento.  Nel 1515.  dopo una contesa con Borghese Petrucci, Antonio Giordano lascia Siena e le sue terre. 

Successivamente la proprietà di Contignano passa alla famiglia Bianchi-Bandinelli. 

In data 1º gennaio 1778  il libero comune verrà soppresso, in base a una disposizione emessa dal Gran Ducato di Toscana.